Gli ultimi dati del 2017, risalenti all’incontro annuale dell’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility tenutosi il 15 novembre scorso, hanno disegnato trend positivi e incoraggianti per la sharing mobility in Italia: il car sharing è infatti aumentato del 26% in termini di noleggi tra il 2015 e il 2016 su tutto il territorio nazionale e le biciclette in condivisione sono aumentate di quasi il 10%, sempre nello stesso periodo.
Prospettive destinate a restare positive anche quelle che hanno aperto questo 2018. Dal Global Automotive Supplier Study 2018 di Roland Berger e Lazard infatti arriva un’analisi che analizza quattro principali trend: mobilità condivisa, guida autonoma, digitalizzazione ed elettrificazione.
Soffermandoci sul mondo del car sharing e quindi della tendenza in aumento alla mobilità condivisa, il rapporto Berger-Lazar sottolinea proprio come questo servizio sia destinato a crescere a ritmi elevati, attirando un flusso di capitali e investimenti. Inoltre, le vendite di veicoli per i nuovi servizi di mobilità cresceranno del 10% entro il 2025 in America e in Europa. Nonostante sia più diffuso nei centri urbani più affollati, il car sharing si è rivelato non essere soltanto una moda passeggera, ma al contrario uno dei pilastri su cui si basa la smart mobility e quindi anche la sostenibilità ambientale.
Già lo scorso anno, un report pubblicato da Urbi (società che ha sviluppato un’applicazione che aggrega i principali sistemi di mobilità urbana e condivisa) ha messo in evidenza i dati più eloquenti del settore: 5.030 veicoli condivisi, un milione e 800mila ore di noleggio, oltre 4 milioni di prenotazioni, circa 30milioni di km percorsi e una crescita del 35% negli ultimi mesi del 2017. Tutti questi dati parlano chiaro: la sharing mobility è un fenomeno in continua crescita e un campo che a livello globale racchiude esigenze ambientali, sociali, tecnologiche ed innovative destinate ad essere soddisfatte.
Per quanto riguarda invece la guida autonoma, i progressi fatti in questo campo potrebbero essere estesi anche al car sharing, come sta già sperimentando Nissan in Giappone. Presto infatti, alcune prefetture giapponesi ospiteranno il servizio “e-share mobi”: un’attività di car-sharing che permetterà agli utenti di testare l’avanzamento delle tecnologie sul fronte dei veicoli intelligenti.
Relativamente al terzo mega-trend, la sicurezza e l’assistenza alla guida saranno i temi delle principali innovazioni nel campo mobilità-digitalizzazione. Sono molte le case automobilistiche che già propongono soluzioni innovative nello sviluppo del rapporto veicolo-strumenti digitali. Ad esempio, Audi propone un assistente di svolta che frena per evitare incidenti tramite l’analisi del comportamento dei veicoli provenienti in senso opposto, mentre BMW offre sullo smartphone una visuale remota a 360 gradi dell’esterno dell’auto stessa.
Infine, inutile dire che l’elettrificazione dell’auto stia guadagnando l’interesse dei produttori di tutto il mondo e di una fetta sempre più grande di potenziali utenti, grazie alla rapidissima evoluzione tecnologica. Proprio recentemente infatti si sta sperimentando una nuova batteria che potrebbe cambiare in positivo il futuro delle auto elettriche. L’idea di una batteria di ioni al litio (che sostituirebbe il cobalto con il ferro) è di Christopher Wolverton, professore di scienze dei materiali e ingegneria presso la Northwestern University. Se il test andrà a buon fine, confermando le teorie presupposte, questa nuova batteria avrebbe il potenziale per trasformare tutti quei mercati che riguardano i dispositivi ricaricabili, dalle automobili agli smartphone e ai dispositivi indossabili.
Inoltre quest’ultimo trend relativo all’elettrificazione dei veicoli sposa perfettamente i principi dell’innovazione nel campo della mobilità sostenibile, nell’ottica di un futuro più green e tecnologicamente avanzato.