A fine marzo si è svolta a Roma la seconda Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility, durante la quale è stato presentato, tra le altre cose, un manifesto per la mobilità condivisa nelle città. L’evento si è svolto alla Stazione Termini, un luogo simbolo che guarda al ruolo futuro delle stazioni ferroviarie come agli hub della mobilità integrata e condivisa.
I trend individuati nel rapporto sono incoraggianti: nell’arco di un solo anno, alcuni servizi che prima erano considerati di nicchia sono già realtà operative, e l’evoluzione tecnologica è in costante innovazione. È plausibile che presto i veicoli a guida autonoma consentiranno di abbattere i costi operativi e di fornire soluzioni di viaggio sempre più flessibili, andando a rendere ancora più sicure ed efficienti realtà consolidate come quella del car sharing.
Questa evoluzione continua riunisce tutti i servizi di sharing mobility (dalla navetta, al car pooling, al bike sharing) in un sistema integrato con una caratteristica principale: offrire un servizio di mobilità condiviso fra più utenti.
In questo senso possiamo guardare al futuro della mobilità nelle città come a un ecosistema unico basato su principi comuni: principi raccolti in un documento elaborato da una coalizione di enti e associazioni e di cui l’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility si è fatto ambasciatore.
Il manifesto dei principi per città più vivibili
I principi indicati dalla coalizione si propongono di guidare i progetti dei decisori politici e degli altri soggetti coinvolti per arrivare a risultati migliori per tutti. Si chiamano Shared Mobility Principles for Livable Cities, e riassumono il futuro della mobilità nelle città: sarà multimodale e integrata, con veicoli della giusta taglia, condivisi e a emissioni zero.
- Pianifichiamo le città insieme alla loro mobilità: le politiche territoriali e lo sviluppo urbano devono modellare città compatte, accessibili, piacevoli e sostenibili.
- Incentiviamo il movimento delle persone, non dei veicoli: la pianificazione dei trasporti cittadini deve dare priorità a muoversi a piedi e in bici, al trasporto pubblico, alla mobilità condivisa e alla loro interconnessione.
- Incoraggiamo l’uso efficiente dello spazio e dei veicoli, minimizzando l’uso pro-capite di strade e parcheggi e massimizzando i posti occupati in ciascun veicolo.
- Coinvolgiamo gli stakeholder nelle decisioni, abitanti, lavoratori e aziende che avranno impatti diretti nelle loro vite dalla transizione verso la mobilità condivisa e a zero emissioni.
- Promuoviamo per tutti l’accessibilità fisica, digitale ed economica ai servizi di mobilità condivisa.
- Guidiamo la transizione verso un futuro a zero emissioni e a energie rinnovabili, per massimizzare gli effetti positivi sul clima e sulla qualità dell’aria.
- Supportiamo un pedaggio equo per ciascuna modalità di trasporto, in base a costi sociali e d’esercizio come l’uso della sede stradale, la congestione e l’inquinamento che provoca.
- Puntiamo al bene pubblico attraverso gli open data: l’infrastruttura di dati che regge i servizi di mobilità condivisa deve consentire l’interoperabilità, la competizione e l’innovazione garantendo la privacy e la sicurezza.
- Lavoriamo per l’integrazione e la connettività continua dei servizi di mobilità, tra aree geografiche e modalità complementari, attraverso connessioni fisiche e metodi di pagamento unici.
- Rendiamo i veicoli autonomi condivisi, in modo che siano alla portata di tutti: flotte condivise regolamentate e a emissioni zero concretizzano la riduzione di traffico e inquinamento.
Ci auguriamo di andare incontro a un mondo dove le città saranno a misura d’uomo e non di veicolo: seguendo principi come questi è possibile ridurre le emissioni, il traffico, lo stress percepito, e arrivare a un sistema di mobilità cittadina davvero equo e integrato.
Passi importanti continuano a muoversi anche a Padova, dove il car sharing s’inserisce tra quei servizi che hanno l’obiettivo di rendere la città più vivibile e migliore per tutti.
Per saperne di più, visita il sito di Car Sharing Padova.